DI TRAVERSO | 9 MAGGIO 2025 - 20 SETTEMBRE 2025
Galleria de’ Foscherari è felice di presentare, da venerdì 9 maggio, la mostra collettiva Di traverso a cura di Enrico Camprini, con opere di Luca Bertolo (Milano, 1968), Giuseppe De Mattia (Bari, 1980) Enej Gala (Ljubljana, Slovenia, 1990), Eva Marisaldi (Bologna, 1966) e Liliana Moro (Milano, 1961).
Il progetto espositivo si propone di mettere in relazione lavori di artiste e artisti di generazioni diverse non tanto con l’obiettivo di rintracciare linee di ricerca condivise, o di abbozzare con esse un orizzonte tematico entro i cui limiti collocare lo sguardo dello spettatore, quanto con l’esigenza di evidenziare una condizione comune. Qualcosa di simile a un atteggiamento, una postura nei confronti della pratica artistica, che si riflette in opere capaci di esserne a loro volta testimoni – pur in modo autonomo, imprevisto, mutevole – generando non discorsi e narrazioni ma, al contrario, un campo aperto di ipotesi discorsive e suggestioni narrative. Tale attitudine è evocata dal titolo della mostra, una semplice formula della lingua italiana il cui utilizzo è quotidiano e curiosamente polisemico. Può indicare forme di dichiarata opposizione (“mettersi di traverso”) e di ostilità (“guardare di traverso”), ma anche imprevisti e risvolti fallimentari (“andare di traverso”), così come può connotare l’andamento di chi, per indole o necessità, sceglie una strada altra – con la sicura leggerezza di un passo claudicante.
Comune denominatore del progetto è dunque il sottofondo ambivalente e interrogativo che anima i lavori esposti. Di carattere principalmente oggettuale, le opere si presentano al pubblico interpellandolo come possibile complice, ma anche nemico; come attivatore e promotore di dinamiche inconsuete e testimone di apparenti paradossi, mettendolo metaforicamente al centro di uno scenario in cui pare dichiarato uno stato di ambiguità permanente. Di traverso è il frutto di uno sguardo diagonale e obliquo sulle cose, che rifiuta la descrizione del reale e una sua interpretazione monolitica. Uno sguardo che caratterizza la pratica eterodossa e multidisciplinare di una generazione di cui Marisaldi e Moro sono tra le più significative rappresentanti; sguardo che, nel caso di Gala e Bertolo, prova a rinegoziare il ruolo di scultura e pittura all’insegna di una funzionalità presunta ma mai davvero risolta. Il medesimo sguardo, per De Mattia,si esprime invece nel furto a fin di bene di storie e spunti narrativi da rivivificare.