Venerdì 2 dicembre alle ore 18:00 l’autore Alberto Boatto, Stefano Chiodi curatore della pubblicazione e Concetto Pozzati, artista, presentano il volume Ghenos Eros Thanatos e altri scritti sull’arte, 1968 – 1985 edito da L’Orma, Roma.
Ghenos Eros Thanatos è il titolo dell’importante mostra curata da Boatto, una delle figure maggiori della critica d’arte italiana degli ultimi cinquanta anni, alla galleria de’ Foscherari di Bologna nel 1974, in cui le opere di tredici artisti (da Alighiero Boetti a Gino De Dominicis, da Giosetta Fioroni a Jannis Kounellis, Eliseo Mattiacci, Vettori Pisani, Gilberto Zorio e altri) compivano “un periplo attorno alle situazioni limite della vita”: la nascita, la sessualità, la morte.
Il testo che compariva nel “libro-mappa” che accompagnava la mostra è oggi ripubblicato nel volume curato da Stefano Chiodi nella collana “Fuori Formato” diretta da Andrea Cortellessa per l’editore L’Orma di Roma, insieme a una selezione di articoli, saggi e presentazioni critiche apparsi in riviste e cataloghi oggi di difficile reperibilità.
Nel loro insieme questi testi compongono un arco continuo – da un’originale ed “eretica” interpretazione del Sessantotto e delle sue conseguenze sulle pratiche artistiche alle riflessioni sul destino dell’artista nell’epoca dello spettacolo, alle considerazioni, ormai in pieno clima postmoderno, sulla relazione tra scrittura e immagine – da cui emerge ancora intatta la tensione interna della scrittura di Boatto, cartografo del presente, in cui ritrova le tracce di altri tempi e più lunghe durate, e “psiconauta” alle prese con la perigliosa navigazione nelle regioni della memoria e dell’inconscio.
Alberto Boatto (1929) è una delle personalità più originali della critica d’arte in Italia dell’ultimo mezzo secolo. Sin dai primi anni Sessanta, e fino a oggi, ha alternato importanti studi su momenti salienti dell’avanguardia di primo Novecento (dada, Marcel Duchamp), sui caratteri estetici e culturali del moderno, dalle sue origini ottocentesche in avanti, e saggi militanti sulle tendenze più recenti delle arti visive (new dada, pop art, arte povera, arte concettuale) sempre colte al loro primissimo apparire. Ha fondato e diretto le riviste «Cartabianca» e «Senza margine» (1968-69) e «La città di Riga» (1976-77). Tra i suoi libri: Pop art (1967, nuova edizione Laterza 2015), Cerimoniale di messa a morte interrotta (Cooperativa Scrittori 1977), Lo sguardo dal di fuori (1977, nuova edizione Castelvecchi 2013), Della ghigliottina considerata una macchina celibe (1988, nuova edizione Scheiwiller 2008), Della guerra e dell’aria (Costa & Nolan 1992), Narciso infranto. L’autoritratto moderno da Goya a Warhol (Laterza 2002, nuova edizione 2015) e Di tutti i colori. Da Matisse a Boetti, le scelte cromatiche dell’arte moderna (Laterza 2008).