Dopo la brillante inaugurazione al cinema Lumière, avvenuta nell’ambito della Notte Bianca di Artefiera, con un doveroso omaggio a Marina Abramovic, una protagonista indiscussa dell’arte del nostro tempo, la rassegna dedicata a La videoarte in Europa 1970-1980 prosegue, come già annunciato, alla Galleria de’ Foscherari a partire da giovedì 6 aprile.
L’iniziativa, progettata e realizzata dalla Cineteca di Bologna e dalla Galleria stessa, prevede, infatti, altri cinque appuntamenti, che si svolgeranno tutti i giovedì di aprile, sempre alle ore 18, per concludersi il 4 maggio. Il programma, alla definizione del quale ha fornito un sostanziale contributo Lola Bonora, fondatrice e per molti anni direttrice del Centro Video arte di Ferrara, intende offrire un esauriente panorama dell’arte elettronica sviluppatasi in Europa nel ventennio compreso fra il 1970 e il 1990, proponendo agli spettatori una selezione delle opere prodotte dagli autori di maggior rilevanza per la loro qualità artistica e significato culturale.
Ricordiamo che questa è la terza rassegna realizzata dalla Cineteca e dalla Galleria come seguito e completamento di quelle dedicate alla Videoarte italiana (primavera 1915) e all’analogo fenomeno artistico esploso negli stessi anni negli Stati Uniti (primi mesi del 2016).
E’, quindi, la volta dell’Europa e dell’impegno a rappresentare al meglio ciò che il vecchio continente, dalla Spagna all’Ucraina, dalla Francia all’Austria e alla Germania, dalla Svizzera alla Croazia, senza trascurare la Gran Bretagna e i Paesi Bassi, ha saputo produrre in questo, ancora oggi vitalissimo, settore dell’arte.
Della ventina di autori presenti nella rassegna, non tutti notissimi nel nostro paese come Jean-Paul Fargier, Robert Cahen e Christian Boltanski (le frequentazioni culturali con la Francia sono sempre state più intense di quelle che l’Italia ha avuto con altri paesi europei), sono però tutti estremamente rappresentativi di una temperie culturale e artistica che ha segnato profondamente il nostro tempo. Tutte le proiezioni sono a ingresso libero.
Proviamo a scorrere con attenzione il programma completo dell’iniziativa che diamo di seguito:
GIOVEDI 6 APRILE ORE 18.00
Raum Sehen und raum horen (Austria/1974) di VALIE EXPORT (9'22'')
Breath text breath: Love Poem B (Austria/1970-73) di Valie EXPORT (2'23'')
L'arche de Nam June Paik (Francia/1981) di Jean Paul Fargier (22')
Three Pieces (Paesi Bassi/1983) di Nan Hoover (10')
I feel like boiled milk (Paesi Bassi/1980) di Lydia Schouten (12'05'')
Totale: 55'50''
GIOVEDI 13 APRILE ORE 18.00
Vidicon inscriptions (GB/1973) di David Hall (6'10'')
Rhyme and reason (Ucraina/1978) di Peter Weibel (37'33'')
Quelques souvenirs de jeunesse (Francia/1974) di Christian Boltanski (14'43'')
Totale: 57'86''
GIOVEDI 20 APRILE ORE 18.00
Monotor 1 (GB/1975) di Steve Partrige (6')
Image is virus (Croazia/1983) di Dalibor Martinis (20')
Der widerspruch der erinnerungen (Germania/1982) di Marcel Odenbach (14')
Das feenband (Germania/1983) di Ulrike Rosenbach (15'30'')
Totale: 55'30''
GIOVEDI 27 APRILE ORE 18.00
L'entr'apercu (Francia/1980) di Robert Cahen (9')
L’invitation au voyage (Francia/1973) di Robert Cahen (9')
Juste le temps (Francia/1983) di Robert Cahen (13')
ABC of reading (Germania/1979) di Jochen Gerz (9'32'')
Meeting point (Croazia/1978) di Sanja Ivekovic (6'09'')
Personal cuts (Croazia/1982) di Sanja Ivekovic (3'40'')
I'm not the girl who misses much (Svizzera/1986) di Pipilotti Rist (5')
Totale: 54'61''
GIOVEDI 4 MAGGIO ORE 18.00
Death valley days (GB/1984) di Gorilla Tapes (20')
Chanoyu(Croazia/1983) di Sanija Ivekovic e Dalibor Martinis (11')
Actions (Spagna/1972) di Antoni Muntadas (13')
Entre chien et loup (Germania/1989) di Bettina Gruber (6'56'')
Passe pas seul (Germania/1988) di Bettina Gruber (4'01'')
Rituels 81 (Francia/1982) di Catherine Ikam (13')
Totale: 67'57''